5 set 2012

Viaggio dentro me


Chiudendo gli occhi mi ritrovai in un’oasi. Intorno a me c’era il deserto, arido, senza vita, con dune di sabbia altissime che sembravano montagne, ma io avevo trovato il modo di rifugiarmi in quel pezzo di terreno fertile, come avevo fatto non lo sapevo nemmeno io. I miei pensieri dovevano essere davvero forti se riuscivo a spostarmi da un luogo all’altro. In quell’oasi c’era un pozzo, posto proprio al centro, circondato da una serie di grandi salici che, con le loro fronde, ne toccavano il lembo. Sembrava un paesaggio astratto, che non corrispondeva a nulla di reale. Ma io riuscivo a vederlo, i miei occhi ne erano rapiti. Mi avvicinai al pozzo, tremando per la paura e la allo stesso tempo con una fortissima curiosità. Piegai la testa per vedere il fondo. Era buio pesto, ovviamente, ma riuscivo a scorgere una piccola luce, come un riflesso del sole sull’acqua. Presi un secchio e lo calai giù, volevo bere. Con le mani a coppa sorseggiai da quella fonte fresca e dissetai tutto il corpo, persino l’anima sembrava come ristorata, mi sciacquai la faccia, le braccia, sentendomi come nuova, ripulita, rinnovata.
Chissà se i pensieri avevano subito la stessa trasformazione. Volevo guardarmi dentro e per farlo, come al solito, chiusi gli occhi. L’acqua aveva avuto un effetto tonificante anche per la mente. Sentivo che, anche dentro, quel buio si stava piano piano dissolvendo. Dal deserto in cui mi trovavo mi spostai in una spiaggia bianca, bellissima, con granelli finissimi dentro cui crogiolavo i miei piedi. Alzai la testa e con gli occhi fissai a lungo il mare. Le sue onde, col loro placido andare e venire, mi avevano sempre dato un senso di pace. Mi tolsi completamente i vestiti, volevo fare un bagno, sentire l’acqua sulla pelle, nuotare a bracciate larghe e piene.
Ero lì, da sola, e potevo fare tutto questo. Non ci credevo, non ero più io, ero un’altra persona. Ma, forse, quello che stavo vivendo era solamente un sogno, avevo chiuso gli occhi e solamente in questo modo, ero riuscita ad arrivare prima sulla montagna, poi dentro quell’oasi meravigliosa, ora al mare. Eppure, anche se era un sogno, ero io quella persona. Io a volare in alto, a camminare, a nuotare. Potevo farlo, sapevo che era nelle mie possibilità. Dovevo solo crederci, avere dentro me sentimenti positivi e di fiducia

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