La notte è appena
cominciata. Di solito passa parecchio tempo prima che riesca ad addormentarmi e
così vago nei pensieri. Pensieri belli e brutti, di ogni tipo, si affollano
tutti insieme e sembra che vogliano fare a pugni tra loro, come dei pugili
durante un incontro. Chiudo gli occhi, e ascolto il mio cuore. Come un tamburo
lo sento battere dentro il petto, non sono regolari i suoi ritmi, lo sento. E
respiro, respiro lentamente, con calma. Mi siedo a gambe incrociate, lascio che
le sensazioni scorrano in me, come vortici. Mi sento afferrare le braccia. Vedo
uno strano personaggio; con gambe umane e ali d’aliante questo individuo mi
prende e mi conduce con sé. Vuole farmi vedere il mondo dall’alto, da un'altra prospettiva.
Io lo seguo, fiduciosa ma
anche intimorita. “Ho i capogiri, le vertigini”, continuo a pensare. Ma, allo
stesso tempo, è come se questo strano personaggio abbia su di me un potere
rilassante. La sua presenza mi tranquillizza. So che vedrò cose meravigliose da
lassù. Salendo sento l’aria sul viso ma è come se non riuscissi a respirarla.
Mi viene sbattuta in faccia e ogni tanto tendo a chiudere gli occhi perché è come ricevere tanti schiaffi. “Magari mi ci vogliono anche questi”, penso.
L’animale, o umano, o non so
come definirlo, mi fa scendere su un monte molto alto. Ho paura, non voglio
rimanere lì da sola. Lo supplico quasi di rimanere lì con me. E lui mi
risponde, quasi seccato : “Oh su non fare la bambina, io ti lascio qui, ti è
necessaria questa solitudine lo capisci?”; no, non lo capivo. Io non ci stavo
bene da sola, o meglio, si ci stavo bene ma in quel luogo desolato, distante da
tutto il resto, mi sentivo perduta, senza alcun appoggio. Lui mi sorrise e mi
disse ancora: “Abbi fiducia in te stessa, sei più forte di quanto credi”. Io
sapevo di esserlo ma non ne ero pienamente convinta. Avevo sempre una sorta di
paura, di terrore quasi.
Terrore, ma di cosa?
Continuavo a pensarci, a scervellarmi costantemente senza riuscire a capire. Assurdo
quello che mi stava capitando. Ma anche bello. Devo solo cogliere il senso di
tutto questo. E osservando la vallata sottostante quell’alto monte dove ero
seduta, piena di colline verdeggianti, di alberi rigogliosi, chiusi lentamente
gli occhi. Avevo bisogno di rilassarmi, di non pensare più a nulla.